Sorgente del Timone
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Sicuramente l'abbondante acqua che sgorga spontaneamente dalla sorgente perenne del Timone di sotto, è stata da sempre oggetto di costante sfruttamento da parte delle popolazioni locali.


Essa doveva servire in origine non solo Pianiano, ma forse anche un probabile insediamento esistente in località Piananella, come è tramandato per tradizione orale e come risulta da una cartina topografica dell'Agro Toscanese e sue adiacenze pubblicata nel 1778 da don Francesco Antonio Turriozzi nelle "Memorie istoriche della città Tuscania", che riporta nel luogo un castello diruto denominato appunto "Pianianella".


Una piccola costruzione in pietra basaltica a forma di cupola, segna il punto dove l’acqua viene captata dalla vena principale. La captazione dell’acqua dunque, si trova all’altezza dell’entrata attuale del Parco Timone.


In prossimità del manufatto in pietra era posizionata una saracinesca che consentiva di regolare il flusso, per alimentare un deposito collocato in prossimità della grotta della Mercareccia.


Con la realizzazione dell'acquedotto agli inizi del Novecento l'acqua del Timone di sotto acquistò primaria importanza, poichè veniva condotta direttamente nelle fontane del paese di Cellere.


Il sistema di sollevamento meccanico del flusso idrico, che doveva superare il notevole dislivello tra la valle e l'abitato, costituiva un vero gioiello della tecnica dell'epoca.



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